Brunello di Montalcino: L'eccellenza del sangiovese in una bottiglia

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Enovitae Staff 13 settembre 2023 brunello, montalcino, toscana
Brunello di Montalcino, eccellenza del Sangiovese

Introduzione

Nella splendida regione toscana, tra colline ondulate e paesaggi mozzafiato, si trova un vino che incarna l’eleganza e l’essenza di questa terra: il Brunello di Montalcino. Questo rinomato vino rosso ha guadagnato fama internazionale grazie alla sua qualità eccezionale e alla sua capacità di invecchiare splendidamente nel tempo. In questo blog post, esploreremo il significato della parola “Brunello di Montalcino”, la sua storia, il suo metodo di produzione, l’invecchiamento e gli abbinamenti gastronomici che lo rendono uno dei grandi tesori enologici d’Italia.

Il significato di “Brunello di Montalcino”

Sul significato del termine Brunello ci sono diverse storie o, per meglio dire, leggende.

La prima fa riferimento al dialetto toscano che traduce “Brunello” in ”bruno” o ”marrone”, riferendosi al colore intenso e rubino di questo vino rosso. “Montalcino”, d’altra parte, è il nome del pittoresco borgo medievale situato in provincia di Siena, in Toscana, dove il vino è stato originariamente prodotto. Pertanto, il termine “Brunello di Montalcino” si potrebbe tradurre letteralmente come “vino rosso scuro di Montalcino”.

C’è però un’altra storia, che lega il nome “Brunello” al nome del vitigno utilizzato per produrre il vino, ovvero il Sangiovese Grosso. In passato, i vitigni di Sangiovese presentavano una maggiore variabilità, e si potevano trovare diverse varietà di uva nella stessa vigna. Tra questi, spiccava un clone a grappolo piccolo con piccole bacche dalla pelle spessa e scura, che veniva denominato “Brunello” o “Brunellino”, ossia “piccolo bruno”. Questo vitigno, grazie alle sue caratteristiche uniche, fu selezionato da Ferruccio Biondi-Santi per produrre il vino rosso di altissima qualità che oggi conosciamo come Brunello di Montalcino. La scelta di questo nome testimonia l’importanza attribuita al vitigno stesso, il cuore pulsante del Brunello, e il suo legame profondo con il territorio di Montalcino.

Storia e origini del Brunello di Montalcino

La storia del Brunello di Montalcino risale al XIX secolo, quando un enologo locale di nome Clemente Santi iniziò a lavorare sulla produzione di un vino rosso di qualità nella zona di Montalcino. Successivamente, suo nipote Ferruccio Biondi-Santi fu il primo a stabilire le basi per la creazione del Brunello di Montalcino, vinificando il Sangiovese Grosso, una varietà di Sangiovese autoctona della zona.

Il primo anno di produzione ufficiale del Brunello di Montalcino è stato il 1888, quando Ferruccio Biondi-Santi imbottigliò e fece invecchiare il suo vino per un lungo periodo di tempo in botti di rovere. Questo metodo di invecchiamento a lungo termine dimostrò di essere rivoluzionario per il vino, portando a un’evoluzione di stile e qualità che lo distinguevano dagli altri vini della regione.

Il metodo di produzione del Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino è prodotto principalmente da uve Sangiovese Grosso, nota localmente come Brunello, che cresce nelle vigne della zona. Questo vitigno conferisce al vino il suo caratteristico colore intenso e il profilo aromatico complesso.

La produzione del Brunello di Montalcino è regolata da rigidi standard imposti dal Consorzio del Brunello di Montalcino e dalla Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). I vini Brunello devono essere composti al 100% da uve Sangiovese Grosso e devono essere invecchiati per almeno 5 anni, di cui almeno 2 anni in botti di rovere.

Invecchiamento del Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino è uno dei vini italiani più conosciuti per la sua straordinaria capacità di invecchiamento. Grazie alla sua robusta struttura e al profilo di tannini ben integrati, il vino può essere conservato e affinato per lunghi periodi di tempo. La curva di affinamento del Brunello si sviluppa in diverse fasi, ognuna con caratteristiche organolettiche specifiche:

Giovane: Il Brunello appena rilasciato ha un carattere fruttato e vivace, con tannini presenti ma ancora freschi. I profumi primari di frutta rossa e spezie sono ben distinti, e il vino mostra una piacevole acidità che contribuisce alla sua vivacità. Tuttavia, in questa fase, il vino potrebbe apparire un po’ chiuso e rigido, quindi si consiglia di decantarlo prima di servirlo per esprimere appieno la sua potenziale bellezza.

Pronto: Dopo circa 5-10 anni dall’annata, il Brunello entra nella sua fase “pronto”. In questo momento, il vino ha iniziato a sviluppare complessità aromatica, con una maggiore presenza di note terziarie come cuoio, tabacco e spezie. I tannini si sono ammorbiditi, integrandosi armoniosamente con gli altri componenti del vino. Il profilo di frutta rossa si fonde con le sfumature terziarie, creando un bouquet più ricco e stratificato.

Maturo: Tra i 15 e i 20 anni dall’annata, il Brunello raggiunge il suo apice di maturità. In questa fase, il vino offre un equilibrio perfetto tra frutta, acidità, tannini e complessità aromatica. I profumi e i sapori si sono evoluti, mostrando una notevole profondità e persistenza. Il Brunello maturo è un vero piacere per i sensi, con una struttura elegante e un finale lungo e avvolgente.

Vecchio: Dopo più di 20 anni dall’annata, il Brunello entra nella sua fase “vecchio”. In questo punto, il vino ha raggiunto una rara e sublime armonia, con i profumi e i sapori completamente integrati. Le note fruttate potrebbero essere meno evidenti, lasciando spazio a una complessità straordinaria di aromi terziari e sfumature minerali. Il Brunello vecchio è un’esperienza unica, capace di incantare e sorprendere anche i palati più esperti.

Abbinamenti

Il Brunello di Montalcino è un vino versatile che si sposa magnificamente con diversi piatti della cucina italiana e internazionale. Le sue caratteristiche organolettiche lo rendono un compagno ideale per un’ampia gamma di abbinamenti gastronomici, come:

Carni Rosse: Il Brunello si esprime al meglio con carni rosse grigliate o brasate, come la bistecca alla fiorentina, l’agnello arrosto o il cinghiale in umido. La struttura e la complessità del vino si armonizzano perfettamente con i sapori intensi della carne, creando un abbinamento indimenticabile.

Formaggi Stagionati: Il Brunello si sposa splendidamente con formaggi stagionati, come il Pecorino Toscano o il Parmigiano Reggiano. Le note terrose del vino si combinano con i sapori intensi e salati dei formaggi, creando un’armonia di sapori.

Piatti di Caccia: Il Brunello si adatta bene a piatti di caccia, come il cinghiale, il fagiano o il capriolo. I sapori complessi del vino si uniscono alla carne saporita del cibo di caccia, creando un abbinamento lussuoso e avvolgente.

Piatti di Funghi: Il Brunello si sposa bene anche con piatti a base di funghi, come i risotti ai porcini o i pappardelle ai funghi. La freschezza del vino bilancia l’intensità dei funghi, creando un equilibrio armonioso.

Pasti della Cucina Toscana: Il Brunello è il compagno ideale per i piatti tradizionali della cucina toscana, come la ribollita, il pici al ragù o la tagliata di manzo. La sua anima toscana si riflette perfettamente nei sapori autentici della regione.

Conclusioni

Il Brunello di Montalcino è un tesoro enologico italiano, un vino rosso che incarna l’essenza della Toscana e della sua tradizione vinicola. La combinazione di uve Sangiovese Grosso, metodo di invecchiamento a lungo termine, il clima unico della zona e l’amore e l’arte di generazioni di produttori hanno reso questo vino una vera eccellenza. Dal suo colore intenso, ai profumi complessi e al gusto avvolgente, il Brunello di Montalcino è un’esperienza sensoriale indimenticabile che si presta a invecchiare con eleganza nel tempo, donando momenti di piacere e celebrazione. Se siete alla ricerca di un vino straordinario per arricchire i momenti speciali o per esplorare la bellezza del territorio toscano, il Brunello di Montalcino non vi deluderà mai.